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Piazza "Cent'anni di solitudine"

E' stata inaugurata nel nuovo rione di S'Argidda a Perdasdefogu (in Sardegna) una piazza dal nome "Cent'anni di solitudine".
Questo comune é il primo, in Italia, ad intitolare una piazza al Nobel per la letteratura Gabriel Garcia Marquez per il suo capolavoro.

"Cent'anni di solitudine" (in lingua originale: "Cien años de soledad") é un romanzo dello scrittore colombiano Gabriel Garcia Marquez, risalente al 1967, e considerata una tra le opere più significative della letteratura del Novecento.
Questo libro narra le vicende delle varie generazioni della famiglia Buendía, il cui capostipite, José Arcadio, fondò alla fine del XIX secolo la città di Macondo. 
Il romanzo é considerato da molti l'opera maggiore dell'autore.
E' stato pubblicato a Buenos Aires ed in seguito é stato tradotto in 37 lingue ed ha venduto più di 20 milioni di copie.
"Cent'anni di solitudine" é divenuto rappresentativo del boom latinoamericano degli anni Sessanta e Settanta, e nel 2007, durante il "IV Congresso internazionale della Lingua Spagnola", é stato votato come 2° opera più importante scritta in lingua spagnola, (preceduta solamente dal "Don Chisciotte della Mancia").

L'immagine qui riportata é un disegno di Jaime Molina, e rappresenta Gabriel Garcia Marquez.

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Dalle cariatidi al "De Architectura" di Vitruvio

La "cariatide" (detta anche "canèfora") é una scultura utilizzata come colonna, che rappresenta una figura femminile.  Secondo l'architetto romano Vitruvio, che ne parla già all'inizio del primo libro del suo " De Architectura ", il nome (karyàtis) significherebbe "donna di Karya": le donne di quella città del Peloponneso sarebbero infatti state rese schiave, pur mantenendo le loro vesti e attributi matronali, dopo la sconfitta e la distruzione della loro patria, come punizione per l'appoggio fornito ai Persiani.  In seguito gli architetti greci le avrebbero raffigurate come sorreggenti il peso dell'edificio, per tramandare il ricordo dell'evento.  Il libro di Marco Vitruvio Pollione, intitolato "De Architectura" (ovvero, "Sull'Architettura") é un trattato latino scritto intorno al 15 a.C.  E' l'unico testo sull'architettura giunto integro dall'antichità e divenne il fondamen

I miti dell'Antico Egitto

La civiltà egizia è una delle prime del mondo; ebbe inizio circa nel 2575 a.C. .  La cultura egizia sopravvisse alle invasioni successive dei Persiani, dei Greci e dei Romani; ma quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale dell'impero romano, i templi egiziani furono costretti a chiudere. Le antiche tombe divennero abitazioni di eremiti cristiani, i simulacri degli dèi furono distrutti ed andò dimenticato il significato delle iscrizioni geroglifiche (che furono decifrate solo a partire dal 1822 quando gli interessi europei in Egitto raggiunsero un alto livello). Le storie raccontate quali semplici miti (ad es. l'uccisione di Osiride) erano in realtà, per gli antichi Egizi, credenze religiose ben salde. Sappiamo che alcuni di questi miti venivano recitati durante le cerimonie rituali che si svolgevano nel tempio, ma, sebbene in Egitto fosse usato un sistema di scrittura fin dal 3000 a.C., la maggior parte delle storie che si raccontano sul conto delle divinità

Arlecchino servitore di due padroni

“ (Smeraldina) Dirò, come dice il proverbio: noi abbiamo le voci, e voi altri avete le noci. Le donne hanno la fama di essere infedeli, e gli uomini commettono le infedeltà a più non posso. Delle donne si parla, e degli uomini non si dice nulla. Noi siamo criticate, e a voi altri si passa tutto. Sapete perché? Perché le leggi le hanno fatte gli uomini; che se le avessero fatte le donne, si sentirebbe tutto il contrario. S’io comandassi, vorrei che tutti gli uomini infedeli portassero un ramo d’albero in mano, e so che tutte le città diventerebbero boschi. ” Lasciando parlare Smeraldina, introduco quest’opera di Carlo Goldoni datata 1745 ed ambientata a Venezia. La commedia di Goldoni è strabiliante, e rileggendo i copioni non si fa altro che immedesimarsi nelle vicende del tempo, con i vizi e le virtù che rispecchiano fedelmente anche la nostra attualità. Goldoni riuscì nelle sue opere a rappresentare la società del tempo, in tutte le sue sfaccettature. Ogni rappresenta