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"L'imperatrice Cixi" di Jung Chang

"Pechino, marzo 1852: durante la selezione delle consorti imperiali, lo sguardo dell'imperatore Xianfeng si posa su una sedicenne dai tratti non belli, forse, ma affascinanti.
Di lì a poco, il cenno di approvazione del Figlio del Cielo schiuderà le porte della Città Proibita alla donna che, entrata a corte come semplice concubina, si ritroverà a reggere le redini dell'ormai morente dinastia Quing con il titolo di Imperatrice vedova Cixi.
Considerata in Cina una despota dalle vedute ristrette, Cixi intraprese invece una coraggiosa politica di modernizzazione ispirata ai metodi occidentali.
Dall'autrice di "Cigni Selvatici", una biografia avvincente che traccia il ritratto di una donna lungimirante che governò per quarant'anni le sconfinate terre del Celeste Impero da dietro un paravento di seta gialla".

Recensione tratta dal mensile "Il Libraio" di cui allego il link di riferimento al sito:
http://www.illibraio.it/

L'immagine qui riportata rappresenta la copertina del libro "L'imperatrice Cixi" di Jung Chang.

I libri dell'autrice Jung Chang sono stati tradotti in più di 40 lingue ed hanno venduto più di 15 milioni di copie all'estero, essendo l'autrice bandita in Cina.

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Dalle cariatidi al "De Architectura" di Vitruvio

La "cariatide" (detta anche "canèfora") é una scultura utilizzata come colonna, che rappresenta una figura femminile.  Secondo l'architetto romano Vitruvio, che ne parla già all'inizio del primo libro del suo " De Architectura ", il nome (karyàtis) significherebbe "donna di Karya": le donne di quella città del Peloponneso sarebbero infatti state rese schiave, pur mantenendo le loro vesti e attributi matronali, dopo la sconfitta e la distruzione della loro patria, come punizione per l'appoggio fornito ai Persiani.  In seguito gli architetti greci le avrebbero raffigurate come sorreggenti il peso dell'edificio, per tramandare il ricordo dell'evento.  Il libro di Marco Vitruvio Pollione, intitolato "De Architectura" (ovvero, "Sull'Architettura") é un trattato latino scritto intorno al 15 a.C.  E' l'unico testo sull'architettura giunto integro dall'antichità e divenne il fondamen

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