Ἄρτεμις ("Artemide") é, nella religione dell'antica Grecia, la dea della caccia, dei boschi e dei campi coltivati, inoltre é la dea delle iniziazioni femminili.
In epoca romana fu associata alla figura di Diana (la cui divinità però non é del tutto equivalente, in quanto con Artemide emergeva il carattere di protettrice dei boschi e delle selve, mentre in Diana é molto più marcato il ruolo di protettrice delle partorienti), mentre gli Etruschi la veneravano con il nome di "Artume".
Il cervo e il cipresso erano fra i suoi simboli sacri.
Artemide era figlia di Zeus e Leto, e sorella gemella di Apollo.
Al momento dell'unione, Zeus trasformò Leto e se stesso in quaglie.
Era, Regina degli dèi e moglie di Zeus, ordinò a Pitone di perseguire la donna, che non avrebbe potuto partorire su nessuna terra dove avesse brillato il sole.
Leto riuscì a partorire sull'isola vagante di Delo, che non era altro che sua sorella Asteria (tramutata in isola dopo aver rifiutato l'amore di Zeus).
La prima a nascere fu Artemide, che aiutò la madre a partorire il fratello Apollo.
Un giorno Artemide stava facendo il bagno nuda in una valle sul monte Citerone quando arrivò Atteone, che stava andando a caccia.
Si fermò a guardarla e ne fu talmente incantato che, senza accorgersene, calpestò un ramo e per il rumore Artemide si accorse di lui.
Restò così disgustata dal suo sguardo fisso sul suo corpo nudo, che decise di lanciargli addosso dell'acqua magica e trasformarlo in un cervo: in questo modo i suoi cani, scambiandolo per una preda, lo uccisero sbranandolo.
Le immagini qui riportate rappresentano: la statua della dea Artemide, ed il quadro di Tiziano Vecellio (alias Tiziano) del 1556-1559, dal titolo "Atteone fa il voyeur".