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"Eros" nella mitologia greca

Riguardo la nascita di Eros (gr. ῎Ερως) vi sono molte interpretazioni.
Secondo Esiodo, egli faceva parte delle divinità nate subito dopo la dea Gea, e perciò si sarebbe manifestato all'inizio della creazione, come divinità pre-olimpica.
Altri invece lo considerano il più giovane degli dèi, facendolo risalire ad Afrodite ed Ares (o Efesto) o addirittura a Zefiro ed Eris.
Ad ogni modo egli é in tutte le accezioni il dio dell'amore e rappresenta il perpetuarsi degli esseri viventi.
Noi prenderemo in considerazione la versione più comune, ovvero quella che attesta esser sua madre Afrodite e padre Ares.
Eros, secondo ciò che é stato tramandato, era una divinità egoista e crudele, tanto che Zeus consigliò ad Afrodite di ucciderlo. 
Per salvarlo, Afrodite lo nascose nel bosco, dove venne allevato dagli animali selvatici rendendolo ancora più capriccioso e malvagio, sia verso gli uomini che verso gli dèi. 
Non ci sono state tramandate relazioni amorose tra questa ed altre divinità, se non la storia di "Amore e Psiche" da "Le metamorfosi o L'asino d'oro" di Apuleio.

L'immagine qui riportata rappresenta il "Cupido" di Caravaggio (1601 circa).

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