"Amleto" é una delle tragedie di Shakespeare più conosciute e citate, scritta tra il 1600 ed il 1602.L'opera é ambientata in Danimarca e narra la tragica storia del principe Amleto (il titolo originario dell'opera infatti era proprio: "The Tragedy of Hamlet, Prince of Denmark") che, spinto dal fantasma del padre, deve vendicare la morte del genitore, ucciso dal fratello, che poi ne ha usurpato il trono e sposato la vedova.
Anche se é basato su una struttura convenzionale, Amleto dà il via ad un moderno concetto di teatro. L'attenzione viene spinta da una vendetta privata verso un'indagine sulle basi dell'umana esistenza e sulla validità delle azioni umane.
« Essere o non essere, questo è il dilemma:
se sia più nobile nella mente soffrire
i colpi di fionda e i dardi dell'oltraggiosa fortuna
o prendere le armi contro un mare di affanni
e, contrastandoli, porre loro fine. »
("Amleto", atto III, scena I)
Amleto analizza un gran numero di argomenti, idee e valori, e per questo viene percepito spesso come un personaggio filosofico, che espone idee basate sul relativismo, esistenzialismo e scetticismo.
In un dialogo con l'amico Rosencrantz, esprime l'idea secondo la quale "niente é reale eccetto la mente dell'individuo", e questo trova le sue radice nei Sofisti greci.
(Essi sostenevano che se nulla può essere percepito se non tramite i sensi, e se gli individui percepiscono le cose in maniera diversa, non c'è alcuna verità assoluta, ma solo verità relative).
Un altro esempio é dato nel monologo "essere o non essere", dove egli usa l' "essere" per alludere all'esistenza umana, colma di vita ed azione, in contrapposizione al "non essere" ovvero la non-esistenza, intesa questa come la morte e l'alienazione.