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Il dio Marte tra mito e tradizione

Marte ("Άρης" in greco, "Mars" in latino) é, secondo la mitologia romana del I secolo a.C., il dio della guerra e dei duelli. 
Secondo la mitologia romana più arcaica, era anche il dio del tuono, della pioggia, della natura e della fertilità.

Figlio di Giunone e Giove (o in altre versioni, di un fiore magico, forse il biancospino) era inizialmente il dio: guerriero, della fertilità, della natura, della folgore, del tuono e della pioggia.

La sua natura italica lo fece essere un dio "guida", protettore degli uomini, ma venne più tardi associato esclusivamente alla guerra e la battaglia, riprendendo la rappresentazione del dio chiamato dai greci "Ares". 
In quanto dio della primavera, periodo nel quale si tenevano le principali celebrazioni a lui dedicate, presiedeva sull'agricoltura in generale, come anche alle guerre, che iniziavano appunto in primavera.


Il dio, infatti, rappresentava la virtù e la forza della natura e della gioventù, che nei tempi antichi era dedita alla pratica militare: come dio protettore dalle calamità agricole abbiamo la preghiera rimastaci nel "De agri cultura" di Catone, che lo invoca per proteggere i campi da ogni tipo di sciagura e malattia. 
Questo non fa però di Marte un dio solamente agricolo, poichè come abbiamo già detto, era infatti anche patrono dei fulmini e delle tempeste, ed inoltre bisogna ricordare che a lui era dedicata anche la "legio sacrata", cioè la "legione Sannita".

Marte, nella società romana, assunse un ruolo molto più importante della sua rappresentazione greca, probabilmente perché considerato il padre del popolo romano e di tutti gli italici in generale: Marte, accoppiatosi con la vestale Rea Silvia generò Romolo e Remo, che fondarono Roma.

Secondo il mito alternativo (altra versione della nascita di Marte), Giunone era invidiosa del fatto che Giove avesse concepito da solo Minerva senza la sua partecipazione. 
Chiese quindi aiuto a Flora che le indicò un fiore che cresceva nelle campagne in Etolia che permetteva di concepire al solo contatto. 
Così diventò madre di Marte, che fece poi allevare da Priapo, il quale gli insegnò l'arte della guerra. La leggenda é di tradizione tarda come dimostra la discendenza di Minerva da Giove, che ricalca il mito greco. 
Flora, al contrario, testimonia una tradizione più antica: l'equivalente norreno Thor nasce dalla terra, Jörð e così le molte divinità elleniche.

[Piccola digressione: Il mese di marzo, il giorno di martedì, i nomi Marco, Marcello, Martino, il pianeta Marte, il popolo dei Marsi e il loro territorio "Martia Antica" (odierna "Marsica"), devono a lui il loro nome.]

L'immagine qui riportata rappresenta il dipinto intitolato "Venere e Marte" di Sandro Botticelli (1482-1483).

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