Passa ai contenuti principali

"I Promessi Sposi 2.0" a Palazzo Morando

Fino all' 8 dicembre 2014 a "Palazzo Morando - Costume Moda Immagine" a Milano, una mostra dedicata a "I Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni.

La novità di questa mostra?
Si tratta di una mostra in versione 2.0, nata dall'idea del regista Duccio Forzano in collaborazione con il "Comune di Milano".
La mostra rappresenta un viaggio multimediale tra le installazioni di costumi di scena e materiale esclusivo dell'archivio Rai, con gli storici sceneggiati televisivi e le famose interpretazioni del "Quartetto Cetra" e del "Trio Marchesini, Solenghi e Lopez". 

Inoltre nel 2015, dopo un attento restauro, la casa del Manzoni tornerà alla piena funzione pubblica, per offrire ai milanesi ed ai visitatori dell'Expo una rinnovata proposta museale.

- Con questa mostra si vuole fare dell'innovazione tecnologica un linguaggio al servizio della letteratura ed in particolare del romanzo storico più famoso e più letto tra quelli scritti in lingua italiana. -

Per chi volesse avere maggiori informazioni, allego il link di riferimento al sito del "Palazzo Morando - Costume Moda Immagine":
http://www.costumemodaimmagine.mi.it/it/dettaglio/?no_cache=1&tx_ttnews%5Btt_news%5D=342&cHash=166bf3bb4431bd71b9bde0c2d3b0f2a3

L'immagine qui riportata rappresenta il logo della mostra.

Post popolari in questo blog

Dalle cariatidi al "De Architectura" di Vitruvio

La "cariatide" (detta anche "canèfora") é una scultura utilizzata come colonna, che rappresenta una figura femminile.  Secondo l'architetto romano Vitruvio, che ne parla già all'inizio del primo libro del suo " De Architectura ", il nome (karyàtis) significherebbe "donna di Karya": le donne di quella città del Peloponneso sarebbero infatti state rese schiave, pur mantenendo le loro vesti e attributi matronali, dopo la sconfitta e la distruzione della loro patria, come punizione per l'appoggio fornito ai Persiani.  In seguito gli architetti greci le avrebbero raffigurate come sorreggenti il peso dell'edificio, per tramandare il ricordo dell'evento.  Il libro di Marco Vitruvio Pollione, intitolato "De Architectura" (ovvero, "Sull'Architettura") é un trattato latino scritto intorno al 15 a.C.  E' l'unico testo sull'architettura giunto integro dall'antichità e divenne il fondamen...

Lo spettacolo teatrale "Così ce ne andremo" di Vittorio Calvino

In questi giorni, e più precisamente venerdì 24 aprile 2015 alle ore 21:00 , avrà luogo lo spettacolo "Così ce ne andremo" al teatro "Rosetum" in via Pisanello 1, Milano. La commedia qui rappresentata é stata tratta dall'opera omonima di Vittorio Calvino, giornalista, commediografo e sceneggiatore italiano, nato ad Alghero il 4 febbraio 1909, e deceduto a Monfalcone (dove si trovava per il varo dell'Andrea Doria), il 10 luglio 1956, a soli 47 anni. "Così ce ne andremo" é un radiogramma risalente al 1947, che tratta la storia di un uomo che, concluso il suo viaggio sulla Terra, giunge nell'Aldilà. Egli porta con sè una valigia contenente dei ricordi (alcuni piacevoli ed altri un po' meno) da cui non si vuole assolutamente separare. Il più anziano dei due custodi celesti a "guardia" dell'Aldilà gli concede però, in via del tutto eccezionale, la possibilità di scegliere un ricordo e di portarlo con sé. L'uomo rivive co...

La "Storia della colonna infame" di Alessandro Manzoni

Analisi dell'opera storiografica "Storia della colonna infame" di Alessandro Manzoni (conclusa nel 1829, e pubblicata insieme alla seconda edizione de "I Promessi Sposi"), a cura di Alessandro Mazzini, per "Oilproject": http://www.oilproject.org/lezione/manzoni-storia-della-colonna-infame-riassunto-e-commento-1836.html La "Storia della colonna infame", narra dell'intentato processo a Milano, durante la terribile peste del 1630, contro due presunti untori, ritenuti responsabili del contagio pestilenziale tramite misteriose sostanze, in seguito ad un'accusa - infondata - da parte di una donna del popolo, Caterina Rosa. Il processo, svoltosi storicamente nell'estate del 1630, decretò sia la condanna capitale di due innocenti, Guglielmo Piazza (commissario di sanità) e Gian Giacomo Mora (barbiere), giustiziati con il supplizio della ruota, sia la distruzione della casa-bottega di quest'ultimo.  Come monito venne eretta sulle...