Il "Rapporto sui limiti dello sviluppo" (dal libro "The Limits to Growth"), commissionato al MIT dal "Club di Roma", fu pubblicato nel 1972 da Donella H. Meadows, Dennis L. Meadows, Jørgen Randers e William W. Behrens III.
Il rapporto, basato sulla simulazione al computer World3, predice le conseguenze della continua crescita della popolazione sull'ecosistema terrestre e sulla stessa sopravvivenza della specie umana.
In estrema sintesi, le conclusioni del rapporto sono:
1. Se l'attuale tasso di crescita della popolazione, dell'industrializzazione, dell'inquinamento, della produzione di cibo e dello sfruttamento delle risorse continuerà inalterato, i limiti dello sviluppo su questo pianeta saranno raggiunti in un momento imprecisato entro i prossimi cento anni.
Il risultato più probabile sarà un declino improvviso ed incontrollabile della popolazione e della capacità industriale.
2. È possibile modificare i tassi di sviluppo e giungere ad una condizione di stabilità ecologica ed economica, sostenibile anche nel lontano futuro.
Lo stato di equilibrio globale dovrebbe essere progettato in modo che le necessità di ciascuna persona sulla terra siano soddisfatte, e ciascuno abbia uguali opportunità di realizzare il proprio potenziale umano.
Nel 2008 Graham Turner, del "Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation" (CSIRO) Australiano, ha pubblicato una ricerca intitolata «Un paragone tra "I limiti dello sviluppo" e 30 anni di dati reali» in cui ha confrontato i dati degli ultimi 30 anni con le previsioni effettuate nel 1972, concludendo che i mutamenti nella produzione industriale ed agricola, nella popolazione e nell'inquinamento effettivamente avvenuti, sono coerenti con le previsioni del 1972 di un collasso economico nel XXI secolo.
Dal 6 giugno 2013 il libro in lingua inglese é disponibile sotto licenza Creative Commons Attribuzione Non-commerciale.
L'immagine qui riportata rappresenta la copertina del libro "The Limits To Growth".
Il rapporto, basato sulla simulazione al computer World3, predice le conseguenze della continua crescita della popolazione sull'ecosistema terrestre e sulla stessa sopravvivenza della specie umana.
In estrema sintesi, le conclusioni del rapporto sono:
1. Se l'attuale tasso di crescita della popolazione, dell'industrializzazione, dell'inquinamento, della produzione di cibo e dello sfruttamento delle risorse continuerà inalterato, i limiti dello sviluppo su questo pianeta saranno raggiunti in un momento imprecisato entro i prossimi cento anni.
Il risultato più probabile sarà un declino improvviso ed incontrollabile della popolazione e della capacità industriale.
2. È possibile modificare i tassi di sviluppo e giungere ad una condizione di stabilità ecologica ed economica, sostenibile anche nel lontano futuro.
Lo stato di equilibrio globale dovrebbe essere progettato in modo che le necessità di ciascuna persona sulla terra siano soddisfatte, e ciascuno abbia uguali opportunità di realizzare il proprio potenziale umano.
Nel 2008 Graham Turner, del "Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation" (CSIRO) Australiano, ha pubblicato una ricerca intitolata «Un paragone tra "I limiti dello sviluppo" e 30 anni di dati reali» in cui ha confrontato i dati degli ultimi 30 anni con le previsioni effettuate nel 1972, concludendo che i mutamenti nella produzione industriale ed agricola, nella popolazione e nell'inquinamento effettivamente avvenuti, sono coerenti con le previsioni del 1972 di un collasso economico nel XXI secolo.
Dal 6 giugno 2013 il libro in lingua inglese é disponibile sotto licenza Creative Commons Attribuzione Non-commerciale.
L'immagine qui riportata rappresenta la copertina del libro "The Limits To Growth".